WELCOME é uno spazio, all’interno del Centro Antiviolenza Ippogrifo, di informazione, accoglienza, ascolto per donne che, in situazioni di violenza e disagio, hanno bisogno di orientamento ai servizi territoriali. Questo servizio é gratutito e rivolto a un target group costituito da donne: vittime di violenza nelle relazioni familiari e/o di genere; sole e/o con figli/figlie. Sono comunque donne che vivono situazioni di disagio, marginalità e a rischio di esclusione sociale. Particolare attenzione é posta verso le tematiche di ricerca attiva del lavoro attraverso l’accompagnamento individualizzato e la “profilazione” professionale, con attività diversificate svolte da operatrici con esprienza qualificata in relazione a:
Il mutuo aiuto comincia con la persona che riconosce l’esistenza di un problema e si attiva in cerca di sostegno. E’ la condivisione dell’esperienza il concetto fondamentale. Accade solo quando chi aiuta e chi viene aiutato condividono assieme la storia di un medesimo problema. E’ possibile che chi aiuta all’interno del gruppo sia una persona che è riuscita a far fronte ad un problema con successo e che per questo abbia acquisito competenze basate sull’esperienza concreta piuttosto che sulla formazione specialistica. L’esperienza di condivisione giova sia alla persona che viene aiutata sia a chi aiuta. Ci si può rendere conto che la sofferenza non deve necessariamente essere permanente, ma può essere superata. Coloro le quale sono state efficacemente aiutate potranno diventare helper (chi aiuta) esse stesse. Nello stesso tempo, chi aiuta, condividendo la propria competenza, potrà a sua volta vedere i suoi stessi problemi in una prospettiva più ampia, acquisendo un rinnovato senso di adeguatezza ed efficacia.
E’ un intervento condotto da una figura professionale (principalmente psicologhe) formata all’attività di facilitazione al fine di favorire la comunicazione e la ricerca di soluzioni di gruppo. Si tratta, quindi, di un’attività che mira a sviluppare una maggiore capacità di auto-ascoltarsi, di rispettarsi le une con le altre, di comprendere meglio i vari punti di vista e il sentire comune. Sebbene il processo di gruppo sia inquadrato in tappe precise e in regole chiaramente definite, si tratta di “uno spazio di ascolto, di parola e di legami” che consente di liberare un insieme di soluzioni per una situazione-problema, partendo dallo scambio delle esperienze vissute, in un clima di tolleranza e di libertà. Quali sono gli obiettivi? Sicuramente promuovere una buona qualità di vita, attraverso la costruzione di reti di appoggio solidali e l’inserimento sociale; sollecitare il gruppo ad utilizzare la sua creatività, a costruire il suo presente ed il suo futuro partendo dalle proprie risorse; favorire l’empowerment individuale e di gruppo. Inoltre il Gruppo di Sostegno si propone di riflettere sulla sofferenza causata da situazioni stressanti; di creare spazi di condivisione della sofferenza e di “digestione” di un’ansia paralizzante che minaccia le persone; di far nascere sentimenti di empatia per la condivisione.
Si tratta di attività già messe a sistema dal Centro nel percorso di uscita della donna dalla spirale di violenza per favorire, come previsto dalle normative nazionali ed europee (Convenzione di Istanbul), il raggiungimento dell’autonomia economica e quindi l’autodeterminazione della donna.
Si configura come una relazione di natura educativa, che si instaura tra un soggetto in formazione e un soggetto più esperto, volta a favorire il processo di apprendimento. Attraverso il processo di responsabilizzazione la tutor mette la persona nelle condizioni di fare esperienza, di apprendere dagli errori, pur mantenendo il ruolo di sostegno e accompagnamento, e senza mai sostituirsi.
La coach ha il compito di sprigionare le qualità della donna per aiutarla a spingersi al massimo delle sue capacità e a raggiungere il massimo della performance sia in ambito lavorativo che personale. Il lavoro si sviluppa soprattutto attivando le motivazioni della persona, incoraggiando e stimolando lo sviluppo delle potenzialità bloccate.
E’ una relazione intensa tra un soggetto esperto e un soggetto meno esperto che assolve per quest’ultimo due funzioni principali: fornire un modello e un’opportunità di confronto per lo sviluppo di carriera e offrire il sostegno psicosociale necessario a gestire i momenti critici di tale processo.
E’ l’insieme di attività di monitoraggio, analisi, valutazione delle “performance” del progetto individuale. Indica una serie di controlli periodici programmati a seguito di un intervento. Consente di analizzare le fasi precedenti, completarle e mettere in evidenza nuovi aspetti, opportunità, possibilità. In definitiva, è fondamentale per determinare gli esiti del percorso individuale; individuare le conseguenze negative e valorizzare quelle positive. Il follow up viene mantenuto durante tutta la durata del progetto e oltre. I contenuti devono essere definiti nelle fasi coincidenti con lo screening (controllo/verifica) e lo scoping (esame/valutazione).
Il percorso personalizzato di protezione e sostegno è costruito insieme alla donna e ai servizi sociali e formulato nel rispetto delle sue decisioni e dei suoi tempi.
I percorsi di apprendimento interattivo (Welcome, Gruppo di auto-aiuto, Gruppo di sostegno e Empowering), mirano allo sviluppo e recupero di saperi, potenzialità e conoscenze della donna. Le iniziative attivabili sul bisogno sono principalmente centrate sullo sviluppo di consapevolezza e autostima.
La supervisione del modello e dei servizi è continua e periodica per la gestione di eventuali disservizi e pone focus su: monitoraggio delle attività e degli standard di qualità; valutazione dei processi; misurazione della ricaduta sociale.
Ogni giorno cerchiamo di migliorarci e per questo il vostro parere è davvero importante per noi.
Vi ricordiamo che la compilazione del questionario è anonima e le risposte saranno utilizzate solo ad uso interno dell’Associazione Ippogrifo.
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